Zefi Potiri | ||||||
Zefi Potiri proviene dal villaggio di Karyà, Tinos. Ha studiato Archeologia e Storia dell`Arte presso l`Università di Atene e si è specializzata in Allestimento dei Musei presso l`Università di Leicester del Regno Unito, con consecutivo impiego ai scavi archeologici di Tinos nonchè presso diversi musei greci e inglesi. Si è dedicata con profitto alla riscoperta della sua eredità culturale coi suoi studi accademici, partecipando agli eventi culturali della sua isola. Ha preso parte volontariamente agli scavi archeologici del ”borgo di Xòmburgo” di Tinos, intrapresi dall`Università di Atene. Le sue disertazioni sono intitolate “L` immagine dell` Annunciazione e la sua influenza presso i devoti” e “Partecipazione del pubblico agli eventi culturali del Museo Archeologico di Tinos”. Collaborò, inoltre, al periodico locale “La Voce di Karya” (Fonì tis Karyàs) dal 1998 fino al 2004, diventando consecutivamente la sua Redattrice Capo, nei panni del membro dell`Associazione Culturale di Karya. (Communicazione: zpotiri@hotmail.com) PREAMBOLO DELL` AUTRICE Fin dalla mia infanzia, aspettavo con ansia gioiosa il momento delle vacanze estive per andare a Tinos, l`isola materna. La notte non dormivo dall`esaltazione e m`immaginavo in partenza dal porto di Pireo sulla nave che portava a Tinos. Lasciavo la rumorosa città di Atene e guardavo lontano. Il giorno della partenza mi aggrappavo al parapetto della nave, aspettando che apparissero le coste dell`isola della Madonna dall`azzuro del Mar Egeo, coi villaggi di Ystèrnia, Kardianì, Aghios Romanòs e Kiònia. Finalmente, la nave raggiungeva il porto dell`isola sacra di Tinos. Il sorriso accogliente degli abitanti mi veniva incontro e mi sembrava dal primo momento di essere un membro della società di Tinos che adoravo tanto. Però, il luogo che più mi piaceva a Tinos era l`interno dell`isola, coi suoi villagi pittoreschi chiamati dagli abitanti “mèsa mèri”. Erano i gioielli dell`isola, così ben abbinati alla natura circostante, coi loro “scalini” coltivati, i sentieri, le chiesette, le colombaie ed i mulini a vento. Tutti erano elementi inimitabili di un valore unico, essendo difficile distinguerne il più bello. Col passare del tempo, il turismo ha imposto delle condizioni nuove. Malgrado tutto questo, l`isola ha ripetutamente detto “no” al bulldozer, l`alluminio e il cemento armato. Intanto, c`è ancora qualcosa che mi rattrista: Vedere sparire i siti archeologici, vedere emergere degli ombrelloni sulle spiagge, vedere apparire delle attività commerciali fino alla cresta dell`onda, con edifici abusivi sul lungomare ecc. Malgrado tutto questo, l` identità dell`isola si è salvata. Contrariamente a quanto accade nelle altre isole del Mar Egeo, esistono ancora tanti valori che Tinos ha saputo salvaguardare. Vi invito, quindi, di esplorare tutti i suoi colori meravigliosi insieme a me. RINGRAZIAMENTI Per scrivere questo libro che tenete in mano, ho usufruito dell`aiuto di tanti dei miei concittadini e delle fonti scientifiche di vari libri, insieme a dei dati sulla mia isola raccolti personalmente da diverse fonti. Vi si vorrebbe tanto spazio per menzionare ognuno dei tanti miei collaboratori validi, insieme agli esponenti di parecchi enti locali che mi hanno fornito tutto il materiale richiesto. Vorrei ringraziare individualmente: i Sig.ri Stefanos Delatolas e Stefanos Ghiaghias per le loro preziose informazioni. Inoltre, vorrei ringraziare Monsignor Marco Foscolo, per i documenti tratti dagli archivi dell`Arcivescovo Cattolico. Devo sopratutto ringraziare l`ex sindaco Savvas Aperghis, per l`informazione sui costumi del suo paese di origine, Triandàros nonchè sui giuochi ”Tinia” del 1895 ed inoltre la Sig.ra Angeliki Moraitou-Gyftogianni per il materiale relativo ai cosidetti “villaggi del nord di Tinos” (Pano Meri). Grazie di tutto cuore al Prof. Aristide Kontogeorgis per le sue uniche foto concesseci, al Sig. Tassos Anastassiou, per la sua contribuzione essenziale e le relative informazioni sui percorsi (Odoiporikà), nonchè al Sig. Giannis Psaltis per i dati sulle colombaie e le iniziative della lega “Amici del verde” (Filoi tou prassìnou). Ringrazio anche il personale del Museo Archeologico di Tinos per il loro contributo prezioso, il Sig. Federico Printesi per i dati sui percorsi “off road”. Tutta la mia gratitudine rivolgo anche al Monsignor Sebastiano Freri, per i dati sul villaggio di Loutrà col Monastero dei Gesuiti, oltrechè alla Sig.ra Nicoletta Delatolla-Foskolou, per le sue ricette tradizionali. Devo ancora ringraziare il Sig. Nicos Ghizis per l`aiuto generoso, la Sig.ra Ana Petrova per la sua contribuzione generale e il Sig. Georgios Amiralìs, ex Preside del Liceo di Tinos per i suoi commenti, sicchè il Sig. Nicos Varthalitis, della casa editrice locale di Typokykladikì, per la pazienza e l`aiuto durante il processo di lay-out e design di questo libro. In conclusione, vorrei ringraziare il Sig. Ioannis Vidalis, per il sostenimento morale ed economico di questa mia impresa. Grazie ancora anche ai miei genitori che non hanno mai smesso di incorraggiarmi. |
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